sabato 27 ottobre 2012

Madagascar: alberi di baobab a rischio, governo corre ai ripari



Il governo di Antananarivo corre ai ripari per salvare il baobab, minacciato dalle attività di deforestazione che negli ultimi anni ha distrutto quasi il 90% degli alberi del Paese. I baobab sono da secoli un simbolo del Madagascar, l'isola tropicale al largo della costa sud-orientale dell'Africa che vanta un ecosistema unico al mondo. Un simbolo, ma anche una fonte di sostentamento per la popolazione di uno dei Paesi più poveri al mondo: i suoi frutti sono commestibili, le sue foglie sono usate per scopi medici e i suoi tronchi vengono scavati per ottenere rifugi e depositi di acqua durante i periodi di secca. Tuttavia, lo stupefacente ecosistema della cosiddetta isola rossa è oggi messo in grave pericolo dalla crescente industria turistica. Si stima così che negli ultimi anni il Madagascar abbia perso il 90% dei suoi alberi a causa della deforestazione. Una situazione che ha spinto le autorità del Paese ad avviare una serie di iniziative per tutelare le sue preziose foreste, quale quella di designare molte regioni del Paese come parchi nazionali, favorendo così l'ecoturismo, e di lanciare diversi progetti di conservazione e di riforestazione. Iniziative ritenute però insufficienti dagli ambientalisti, secondo cui bisogna fare di più per salvaguardare il futuro dei baobab e le specie rare di foreste presenti sull'isola: "Il governo vuole incrementare la superficie delle aree protette. Ha fatto un grande sforzo, ma al momento non penso sia sufficiente per il baobab", ha denunciato alla Cnn Jimmy Razafitsalama.

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Madagascar: verso abolizione pena di morte




24 settembre 2012: a margine della 67esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso a New York, il presidente del Madagascar Andry Rajoelina ha firmato il Secondo Protocollo Opzionale al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (ICCPR), per l’abolizione della pena di morte.
Membri del Governo, inclusi il ministro della Giustizia Christine Razanamahasoa ed il ministro degli Esteri Pierrot Jocelyn Rajaonarivelo, hanno partecipato alla cerimonia della firma.
Nessuna esecuzione capitale è stata praticata nel Paese dall’indipendenza del 1960, quando la pena capitale fu sostituita con altre forme di punizione.
Nel 2008 e 2010, il Madagascar ha votato in favore della Risoluzione per la Moratoria sull’applicazione della pena capitale all’Assemblea Generale dell’Onu.
Le autorità del Madagascar vengono accusate di violazioni dei diritti umani, a seguito del colpo di stato nel 2009, sostenuto dai militari.

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mercoledì 24 ottobre 2012

Il Madagascar crea la più grande area protetta dell'isola


Il Parco Naturale di Makira


Con la firma ufficiale del decreto che istituisce il Parco Naturale Makira, il governo del Madagascar ha creato la più vasta area protetta dell'isola. L'area ospita il maggior numero di di specie di lemuri del pianeta.Il Parco Naturale di Makira rappresenta una tappa verso l'obiettivo della protezione del 10 per cento delle aree naturali del Madagascar.
Il parco è frutto di un decennio di campagna da parte della Wildlife Conservation Society.
Situato nel nord est del paese, il Parco Naturale di Makira protegge un'area di 372,470 ettari di foresta pluviale, ed ospita la più ricca biodiversità dell'isola, assioma all'adiacente Parco Nazionale di Masoala, e al resto dello spartiacque di Antongil Bay.

Il nuovo parco (creato da numero decreto 2012-641 e firmato il 19 giugno) ospita 20 delle 103 specie di lemuri dell'isola, un unico gruppo di primati che vive solo nel Madagascar. Oltre a proteggere i lemuri, il Parco Naturale di Makira garantirà anche la protezione di molte altre specie, tra cui l'unico grande predatore del Madagascar, il fossa (Cryptoprocta ferox), un predatore simile al gatto, che si nutre di lemuri e richiede grandi aree di foresta intatta a mantenere in salute la sua popolazione.


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I primi abitanti del Madagascar potrebbero essere arrivati con un naufragio



Il Re Andrianampoinimerina
(1745-1810)
La popolazione del Madagascar è geneticamente affascinante.
Nonostante la posizione dell'isola sia appena fuori dalla costa africana, si sarebbe stabilita qui in tempi relativamente recenti, solo mille anni fa, secondo gli esperti. Ancora più sorprendente è che molti dei malgasci siano di origine polinesiana, con le stesse caratteristiche linguistiche e culturali trovate anche in una piccola regione del sud del Borneo, ad oltre 7.000 km di distanza.

Le circostanze esatte di come quei coloni arrivarono dall'altra parte dell'Oceano Indiano è stata finora poco chiara, ma la sorprendente analisi di modelli di insediamento sembra suggerire che i malgasci di discendenza polinesiana possano far risalire la loro stirpe a una delle sole 30 donne che sbarcarono sull'isola circa 1.200 anni fa. Secondo il biologo molecolare Murray Cox della Massey University in Nuova Zelanda, questo significa che l'insediamento del Madagascar  potrebbe essere stato il risultato di un evento una tantum come un naufragio, piuttosto che una migrazione deliberata.

Discover Magazine riporta che lo studio, pubblicato negli Atti della Royal Society, ha usato le  precedenti ricerche che avevano trovato che il 30 per cento del popolo malgascio ha condiviso la stessa mitocondri materna, contro il 2  per cento che una popolazione eterogenea di esseri umani normalmente condivide.
Cox e il suo team hanno simulato 40.000.000 diversi eventi per scoprire quale possa essere stato il più probabile ad avere dato origine agli attuali modelli genetici sull'isola, con il risultato che potrebbe essere stato uno sbarco di 30 donne 1200 anni fa . Questo  collima con la prova che l’attuale popolazione del Madagascar (quasi 22 milioni di persone) sia cresciuta rapidamente da un piccolo gruppo etnico in un breve periodo di tempo.

Le implicazioni di una così piccola base di popolazione sono interessanti, perché non suggerisce alcun tipo di migrazione di massa pianificata. Potrebbe darsi che il Madagascar sia stato abitato per caso a causa di un naufragio - Cox propone una sorta di nave di profughi piuttosto che una nave mercantile, dove ci sarebbero state meno probabilità di esserci delle donne.

Il Madagascar è stato all’inizio popolato da persone provenienti da quella che oggi è l'Indonesia e, in seguito, da africani dei regni orientale del continente, ma i due gruppi entrarono in conflitto  quando si stabilirono in villaggi e città. La tribù Merina degli altopiani centrali (per lo più di origine polinesiana) ha dominato in seguito l'intera isola - comprese le popolazioni costiere di origine africana - dal 1800, ma il loro dominio fu interrotto quando tutta l’isola del Madagascar fu soggiogata dai francesi nel 1897.
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Traduzione dall'inglese Campagna Fabrizio

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