lunedì 14 marzo 2016

La cartografia e le origini del nome Madagascar

Gli abitanti del Madagascar non avevano, fino all'età moderna, nessun nome con cui designare il complesso del loro paese: essi lo denominavano il "Tutto" oppure la "Terra che è in mezzo al mare".

 

Il nome di Madagascar è stato dato a quest'isola per errore. Infatti l'attuale isola di Madagascar fu scoperta nel 1500, mentre già nel 1491 questo nome figurava sul globo terrestre di Martino Behaim, a Norimberga, attribuito però a un'isola immaginaria. Non già che Madagascar fosse sconosciuta ai Greci nei tempi antichi e agli Arabi nel Medioevo, ma i nomi di Menuthias, di Diafuna, di Chezberia sotto cui essi la designavano e le notizie esatte, ma scarse, che ne hanno lasciato, non avevano richiamato l'attenzione dei geografi europei.
Marco Polo, fondandosi sulle notizie avute dalla viva voce dei marinai indiani, descrive, nel Milione, i due stati più importanti dell'Africa orientale: lo stato di Madagosho o di Madagascar, come egli scrive in una ortografia fantastica, e lo stato di Zanzibar, situato a S. del precedente. Per un errore molto spiegabile da parte di chi, non avendo visitato personalmente quelle regioni, ne ha avuto notizia dagli Orientali, il cui spirito e linguaggio poco si prestano a una descrizione geografica precisa, egli ha creduto che i due stati fossero formati da grandi isole e intitola i capitoli che dedica alla loro descrizione: Isola di Madagascar; Isola di Zanzibar.
Fondandosi su questi nomi, Martino Behaim ha disegnato sul suo globo due isole immaginarie che per un caso singolare hanno trovato ciascuna con molta approssimazione il loro corrispondente nella realtà quando i Portoghesi, doppiato il Capo di Buona Speranza, constatarono l'esistenza di una grande terra di fronte alla costa di Mozambico e di un isolotto sulla costa di Zanguebar.
È vero però che fu necessario modificarne considerevolmente la posizione, la grandezza e la forma. E soltanto nel 1502, nei planisferi di Cantino e di Canerio che, per la prima volta, Madagascar figura press'a poco in posizione esatta e con una forma vicina al vero, sotto il doppio nome di Madagascar e di Comorbiniam (Comordiva, isola Comora); queste carte erano state disegnate secondo i dati recati dal Cabral, al suo ritorno a Lisbona nel 1501, sulla grande isola africana che egli aveva allora scoperto. Nel 1507 il geografo portoghese Pedro Reinel diede una descrizione dell'isola conforme al vero, e da allora in poi questa fu chiamata indifferentemente Madagascar o Isola di S. Lorenzo, dal nome del santo sotto il patrocinio del quale fu scoperta.
Fino alla metà del secolo XVIII tutti i cartografi hanno rappresentato Madagascar copiando più o meno da vicino i loro predecessori, senza tener conto dei documenti forniti dalle esplorazioni portoghesi fatte nel secolo XVI e, dopo il XVII, per le coste del SE. e dell'E., dai viaggi dei coloni francesi di Fort-Dauphin; solo dopo il 1760 furono fatti rilievi in diversi punti delle coste da ufficiali e ingegneri francesi, specialmente nel 1776 da d'Après de Mannevillette, e da diversi marinai inglesi e olandesi. Queste carte sono state perfezionate dapprima nel 1802 da David Inverarity, poi soprattutto, nel 1872, dal capitano Owen, i lavori del quale - tanto sulla costa occidentale quanto su quella orientale - hanno poi servito di base a tutte le pubblicazioni cartografiche su Madagascar.
Si fecero in seguito studi parziali, ma fino all'età moderna non erano stati compiuti lavori idrografici d'insieme; dopo la creazione del protettorato francese, si fecero rilievi molto esatti, per opera di Favé e Cauvet nel 1887-88, di Mion e Fichot, e finalmente di Rollet de l'Isle, Driencourt, Cot, Cauvet, Lesage e de Vansay La topografia dell'interno, malissimo conosciuta fino al 1870, è stata oggetto di lavori sempre più completi per opera anzitutto di A. Grandidier, poi dei padri Roblet e Collin e di diversi esploratori e missionarî tanto inglesi quanto francesi, di M. E. F. Gautier, di G. Grandidier e infine del Servizio geografico che fu istituito dal generale Gallieni nel 1896, tanto che oggi la topografia di Madagascar può dirsi bene conosciuta.
Gli abitanti di Madagascar (Malgasci) non avevano fino all'età moderna nessun nome con cui designare il complesso del loro paese, essi lo denominavano il "Tutto" oppure la "Terra che è in mezzo al mare". È solo dopo il principio del secolo XIX che gli Hova, avendo concepito il progetto di farsi padroni di tutta l'isola, hanno adottato il nome dato al loro paese dagli Europei. Non avevano nemmeno un nome collettivo per designare l'insieme degli abitanti, usavano e usano ancora spesso la parola Ambanilanitra, che significa "quelli che sono sotto i cieli", poiché, per gl'indigeni del Madagascar, come per molti abitanti di isole, i limiti dell'universo si confondono con quelli della loro isola.


Fonte: www.treccani.it 


http://www.freebirdmadagascar.com/?lang=it