giovedì 6 giugno 2013

Soatanana, il risveglio dei pastori bianchi

Isolato nel cuore degli altopiani del Madagascar, il paese di Soatanana è la sede storica della comunità dei "Discepoli del Signore", una setta protestante fondamentalista i cui seguaci sono tradizionalmente vestiti di bianco. Un microcosmo in movimento sospeso tra cielo e terra.



Come se fossero perseguitati dal diavolo in persona, uomini, donne e bambini, tutti vestiti di un lungo abito bianco, camminano a un buon passo. Incrocio dopo incrocio, il battaglione si gonfia gradualmente affiancato da altre sagome spettrali. Come ogni Domenica, nessun fedele manca all'appello. Come un esercito di angeli di campagna, tutti senza eccezione scendono in processione lungo la strada principale del villaggio Soatanana. In ordine e in silenzio. Guidati dall'eco della campana domenicale, il gruppo finalmente si apre su una grande piazza di terra battuta, dominata da un tempio enorme dove ognuno entra senza tumulto. Piantato davanti alla porta, un pastore guarda il suo gregge, incoraggia i bambini, scherza con un gruppo di donne e rimprovera un ritardatario. "Presto! La cerimonia inizierà tra poco" sbofonchia. "Non fate aspettare Cristo!"A 40 km a ovest della città di Fianarantsoa, ​​nel cuore degli altopiani del Madagascar, il paese di Soatanana è il centro storico dei "Discepoli del Signore", i Mpianatry Ny Tompo, una corrente protestante fondamentalista i cui discepoli hanno come particolarità quella di essere sempre vestiti di bianco. Isolato nel cuore dell'isola Betsileo (uno dei diciotto gruppi etnici che compongono il Madagascar), il piccolo villaggio originale è stato chiamato dal suo fondatore "Nuova Gerusalemme". A prima vista, sembra un paese.come tutti gli altri, eppure, dietro a questa apparente banalità si trova un'organizzazione sociale molto particolare che si potrebbe chiamare - strano paradosso -  comunismo religioso. "Soatanana è basato su una economia collettiva altamente strutturata", spiega Lucile Jacquier-Dubourdieu. "Tutte le risorse finanziarie sono centralizzate dal consiglio degli anziani, che gestisce i fondi per il bene di tutti. La comunità possiede anche il suo proprio Taxi-Brousse, una scuola privata e una clinica, così come un sistema di cura per i malati e gli anziani. "

Paradiso terrestre?Considerata da alcuni come una setta per la sua organizzazione autarchica e la sua radicalità, la comunità
La messa nella chiesa di Soatanana
tuttavia aspira solo una vita semplice in conformità con i grandi precetti biblici di amore per il prossimo, di umiltà, ospitalità,
carità e pentimento .. Questa piccola
società modello sarebbe il "paradiso in terra"? Non proprio...
Siamo ben lontani dal quadro idilliaco, di terra di beatitudine e felicità. Come ovunque in Madagascar, si vive in modo frugale in una povertà che flirta con la miseria. E soprattutto, come in " Asterix e il grande fossato" di Uderzo e Goscinny, il villaggio vive tagliato in due. Luterani e cattolici si mescolano in effetti, nella parte meridionale del paese, mentre i discepoli sono riuniti a nord. Tutti i seguaci di Rainisoalambo devono indossare questa veste, il "akanjo didimananjara", accompagnato da uno scialle color avorio, il Lamba fitafy e da un cappello di paglia, il Satroka. "Noi indossiamo in terra il vestito del cielo", dice Justin Rafanomejansoa che lavora come macellaio per la comunità. "Noi indossiamo l'abito degli angeli, ma non siamo perfetti", dice tuttavia Dada Rabetafika, il pastore. "Noi tendiamo verso un ideale che nessun uomo potrà mai raggiungere", dice mentre finisce il suo sermone domenicale. 
Intorno a mezzogiorno, quando il culto finisce, gli angeli ripartono così come sono venuti: in processione, in ordine e in silenzio. 
Con un pò di Cristo nel cuore. Ognuno per la comunità e Dio per tutti. Missa est.

FONTE:/www.grands-reportages.com 
TRADUZIONE: Fabrizio CAMPAGNA