Gli abitanti del
Madagascar non avevano, fino all'età moderna, nessun nome con
cui designare il complesso del loro paese: essi lo denominavano il
"Tutto" oppure la "Terra che è in mezzo al mare".
Il nome di Madagascar è stato dato a quest'isola per errore. Infatti
l'attuale isola di Madagascar fu scoperta nel 1500, mentre già nel 1491
questo nome figurava sul globo terrestre di Martino Behaim, a
Norimberga, attribuito però a un'isola immaginaria. Non già che
Madagascar fosse sconosciuta ai Greci nei tempi antichi e agli Arabi nel
Medioevo, ma i nomi di Menuthias, di Diafuna, di Chezberia sotto cui
essi la designavano e le notizie esatte, ma scarse, che ne hanno
lasciato, non avevano richiamato l'attenzione dei geografi europei.
Marco Polo, fondandosi sulle notizie avute dalla viva voce dei marinai
indiani, descrive, nel
Milione, i due stati più importanti
dell'Africa orientale: lo stato di Madagosho o di Madagascar, come egli
scrive in una ortografia fantastica, e lo stato di Zanzibar, situato a
S. del precedente. Per un errore molto spiegabile da parte di chi, non
avendo visitato personalmente quelle regioni, ne ha avuto notizia dagli
Orientali, il cui spirito e linguaggio poco si prestano a una
descrizione geografica precisa, egli ha creduto che i due stati fossero
formati da grandi isole e intitola i capitoli che dedica alla loro
descrizione: Isola di Madagascar; Isola di Zanzibar.
Fondandosi su
questi nomi, Martino Behaim ha disegnato sul suo globo due isole
immaginarie che per un caso singolare hanno trovato ciascuna con molta
approssimazione il loro corrispondente nella realtà quando i Portoghesi,
doppiato il Capo di Buona Speranza, constatarono l'esistenza di una
grande terra di fronte alla costa di Mozambico e di un isolotto sulla
costa di Zanguebar.
È vero però che fu necessario modificarne
considerevolmente la posizione, la grandezza e la forma. E soltanto nel
1502, nei planisferi di Cantino e di Canerio che, per la prima volta,
Madagascar figura press'a poco in posizione esatta e con una forma
vicina al vero, sotto il doppio nome di Madagascar e di Comorbiniam
(Comordiva, isola Comora); queste carte erano state disegnate secondo i
dati recati dal Cabral, al suo ritorno a Lisbona nel 1501, sulla grande
isola africana che egli aveva allora scoperto. Nel 1507 il geografo
portoghese Pedro Reinel diede una descrizione dell'isola conforme al
vero, e da allora in poi questa fu chiamata indifferentemente Madagascar
o Isola di S. Lorenzo, dal nome del santo sotto il patrocinio del quale
fu scoperta.
Fino alla metà del secolo XVIII tutti i cartografi
hanno rappresentato Madagascar copiando più o meno da vicino i loro
predecessori, senza tener conto dei documenti forniti dalle esplorazioni
portoghesi fatte nel secolo XVI e, dopo il XVII, per le coste del SE. e
dell'E., dai viaggi dei coloni francesi di Fort-Dauphin; solo dopo il
1760 furono fatti rilievi in diversi punti delle coste da ufficiali e
ingegneri francesi, specialmente nel 1776 da d'Après de Mannevillette, e
da diversi marinai inglesi e olandesi. Queste carte sono state
perfezionate dapprima nel 1802 da David Inverarity, poi soprattutto, nel
1872, dal capitano Owen, i lavori del quale - tanto sulla costa
occidentale quanto su quella orientale - hanno poi servito di base a
tutte le pubblicazioni cartografiche su Madagascar.
Si fecero in seguito
studi parziali, ma fino all'età moderna non erano stati compiuti lavori
idrografici d'insieme; dopo la creazione del protettorato francese, si
fecero rilievi molto esatti, per opera di Favé e Cauvet nel 1887-88, di
Mion e Fichot, e finalmente di Rollet de l'Isle, Driencourt, Cot,
Cauvet, Lesage e de Vansay La topografia dell'interno, malissimo
conosciuta fino al 1870, è stata oggetto di lavori sempre più completi
per opera anzitutto di A. Grandidier, poi dei padri Roblet e Collin e di
diversi esploratori e missionarî tanto inglesi quanto francesi, di M.
E. F. Gautier, di G. Grandidier e infine del Servizio geografico che fu
istituito dal generale Gallieni nel 1896, tanto che oggi la topografia
di Madagascar può dirsi bene conosciuta.
Gli abitanti di
Madagascar (Malgasci) non avevano fino all'età moderna nessun nome con
cui designare il complesso del loro paese, essi lo denominavano il
"Tutto" oppure la "Terra che è in mezzo al mare". È solo dopo il
principio del secolo XIX che gli Hova, avendo concepito il progetto di
farsi padroni di tutta l'isola, hanno adottato il nome dato al loro
paese dagli Europei. Non avevano nemmeno un nome collettivo per
designare l'insieme degli abitanti, usavano e usano ancora spesso la
parola
Ambanilanitra, che significa "quelli che sono sotto i
cieli", poiché, per gl'indigeni del Madagascar, come per molti abitanti
di isole, i limiti dell'universo si confondono con quelli della loro
isola.
Fonte:
www.treccani.it