mercoledì 20 marzo 2013

La storia del Madagascar (1a Puntata)

La storia del Madagascar è in gran parte una storia di isolamento; le specie animali e vegetali e le culture indigene hanno seguito uno sviluppo indipendente da quello dell'Africa e di altre isole dell'Oceano Indiano. I contatti relativamente sporadici con gli arabi contribuirono a diffondere anche verso l'Occidente l'idea di un'isola straordinaria, misteriosa, con una flora e una fauna tali da alimentare miti di creature fantastiche come quelle di cui narra Marco Polo nel Milione. Quando i primi esploratori europei giunsero sulla "grande isola", trovarono un gran numero di etnie di diversa provenienza, che avevano dato luogo a un amalgama culturale e linguistico unico. La tratta degli schiavi e la colonizzazione non furono sufficienti a distruggere l'incredibile atipicità dell'isola.

STORIA ANTICA

Laurasia e Gondwana
Si ritiene che il Madagascar fosse parte del supercontinente di Gondwana, e che fosse quindi unito all'Africa, da cui si sarebbe staccato circa 140 milioni di anni fa. In un primo periodo, il canale di Mozambico che separa il Madagascar dalla costa africana fu di dimensioni abbastanza ridotte da permettere qualche sporadica traversata da parte delle forme di vita animali o vegetali; in seguito, la fauna e la flora malgasce rimasero isolate, prendendo vie evolutive completamente differenti da quelle del continente. Testimonianza di questo isolamento biologico sono animali come i lemuri, presenti solo in Madagascar, o il fossa, l'unico grande predatore, una sorta di mangusta, che, per un fenomeno di convergenza evolutiva, prese l'aspetto dei grandi felini africani. Più in generale, lo straordinario tasso di endemismo della flora e della fauna del Madagascar testimoniano direttamente del suo antico isolamento. Sebbene l'ampiezza dello Stretto del Mozambico non fosse tale da impedire alle popolazioni africane di attraversarlo, l'uomo giunse in Madagascar solo 2000 anni fa, e questi antichi colonizzatori non provenivano dall'Africa.

L'arrivo dell'uomo


Secondo la mitologia malgascia, i primi colonizzatori del Madagascar, da cui tutte le popolazioni indigene discenderebbero, erano un popolo di misteriosi esseri umani di bassa statura, chiamati Vazimba. Ancora oggi molti malgasci ritengono che gli spiriti degli antenati Vazimba veglino sulla loro terra, e interi clan vantano una discendenza particolarmente pura o diretta da questa stirpe leggendaria.

Tomba Vazimba in una grotta nei Tsingy di Bemaraha
Secondo gli studiosi moderni, i primi colonizzatori giunsero probabilmente dall'Indonesia e dalla Malesia. In un viaggio incredibile, queste popolazioni di origine polinesiana avrebbero navigato per 6000 km, attraversando l'Oceano Indiano da un capo all'altro su canoe a bilanciere, colonizzando sia le Comore che il Madagascar. È possibile che abbiano viaggiato costeggiando prima l'Asia meridionale e poi l'Africa orientale; e in effetti, imbarcazioni di tipo indonesiano sono diffuse in gran parte della costa africana che si affaccia sull'Oceano Indiano. Moltissimi elementi suffragano l'idea di un'origine asiatica del popolo malgascio, a partire da considerazioni linguistiche (la lingua malgascia viene classificata nelle lingue austronesiane), somatiche, e culturali (per esempio la diffusione in Madagascar di colture orientali come il riso). Inoltre, la colonizzazione del Madagascar verrebbe così a qualificarsi come parte del grande movimento di espansione austronesiana a cui si deve anche il popolamento di Giava, Sumatra, Polinesia, Micronesia, Hawaii e Isola di Pasqua. Da questi primi colonizzatori malesi-indonesiani discendono etnie malgasce dai tratti chiaramente orientali, come i Merina.

Poco tempo dopo l'arrivo dei primi colonizzatori, gruppi di origine bantu iniziarono a giungere dall'Africa. Etnie di chiara origine africana come i Sakalava o i Bara ebbero fin da tempi antichi rapporti con i Merina e gli altri indonesiani, dando luogo a una sorta di cultura mista in cui talvolta le differenze etniche corrispondevano a stratificazioni in caste della società. La lingua malgascia conserva tracce di questo antico interscambio con la presenza di numerosi etimi di origine bantu. Di origine bantu è anche, per esempio, la valiha, strumento musicale nazionale e utilizzata spesso nelle cerimonie tradizionali malgasce. L'eredità bantu è più marcata nelle zone meridionali dell'isola, dove il bestiame (costituito da zebù) svolge un ruolo sociale molto simile a quello che si osserva nei popoli pastorali del continente.

Fonte: WIKIPEDIA
www.freebirdmadagascar.com

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