mercoledì 20 marzo 2013

La storia del Madagascar (5a Puntata)

COLONIA FRANCESE

Il Generale Joseph Simon Gallieni
Il 30 settembre 1895 la capitale Antananarivo fu occupata dalle truppe francesi e il trattato di pace del 1 ottobre imponeva il protettorato sull'isola sul regno Imerino. Nel 1897 il Governatore generale del Madagascar Joseph Simon Gallieni, a seguito di una cospirazione di corte, soppresse il regno Imerino ed esiliò l'ultima regina Ranavalona III ad Algeri.

I francesi si adoperarono per togliere l'influenza inglese dal Madagascar. Imposero l'uso del francese come lingua ufficiale, osteggiando non solo l'uso dell'inglese ma anche della stessa lingua malgascia. Imposero un regime fiscale estremamente severo (che alcuni autori paragonano a una reintroduzione dello schiavismo) ed espropriarono gran parte del territorio per crearvi piantagioni di caffè nelle mani di compagnie private.

Antaninarenina, 1930
Come possedimento francese, il Madagascar fu coinvolto nella prima e nella seconda guerra mondiale; le truppe malgasce combatterono tra l'altro in Francia, Marocco e in Siria. Dopo la caduta della Francia nella seconda guerra mondiale, il governo filo-tedesco di Vichy assunse il controllo del Madagascar, mantenendolo fino al 1942, anno in cui gli inglesi invasero l'isola per prevenire il suo uso strategico da parte delle truppe giapponesi. Dopo la guerra, l'isola fu resa alla Francia.

Il secondo dopoguerra vide il diffondersi nel Madagascar di sentimenti nazionalisti e indipendentisti. Le nuove generazioni di malgasci, che avevano ricevuto un'istruzione di tipo europeo e avevano in alcuni casi combattuto all'estero per la Francia, iniziarono a pretendere di essere trattati come pari dei cittadini francesi. La rivolta del 1947 contò oltre 8.000 morti in un anno di scontri. Nei primi anni cinquanta sorsero numerosi partiti e movimenti politici malgasci indipendentisti.

L'INDIPENDENZA

Philibert Tsiranana


26 giugno 1960
L'atteggiamento della Francia verso i possedimenti d'oltremare iniziò a mutare nel 1956 con la legge quadro Defferre, che prevedeva l'istituzione nelle colonie di governi locali eletti a suffragio universale e dotati di una parziale autonomia rispetto al governo francese. Nel 1958, in seguito anche al ritorno al potere di Charles de Gaulle, i malgasci ebbero la possibilità di votare per la propria indipendenza. Una costituzione nazionale entrò in vigore dal 1959 e il 26 giugno 1960 il Madagascar divenne ufficialmente una repubblica indipendente, con Philibert Tsiranana come primo presidente.

La politica di Tsiranana, che pareva volta a preservare lo status quo e salvaguardare gli interessi francesi, venne apertamente criticata da molti dei partiti e dei politici che erano stati protagonisti della lotta per l'indipendenza. Nel 1972, Tsiranana si ritirò cedendo il posto al generale Gabriel Ramanantsoa, il quale istituì un governo provvisorio militare e iniziò a stringere rapporti diplomatici con l'Unione Sovietica.

Didier Ratsiraka
Didier Ratsiraka

Tre anni dopo, nel 1975, un colpo di stato portò al potere un altro militare, Didier Ratsiraka. Ratsiraka fu eletto presidente con un mandato di sette anni, in seguito esteso. Ratsiraka proseguì la politica socialista iniziata da Ramanantsoa, avviando una strategia di nazionalizzazione delle imprese private e contemporaneamente una "malgascizzazione" del sistema scolastico. Nello stesso periodo, l'attività dell'opposizione fu soggetta a forti limitazioni, così come la libertà di stampa nel paese. Nel 1977, il partito di Ratsiraka, l'Avant-garde de la Révolution Malgache (AREMA) divenne l'unico partito legale. Seguì un periodo di declino economico e di progressivo isolamento del Madagascar.

Verso la fine degli anni ottanta il regime di Ratsiraka iniziò a indebolirsi ed essere soggetto a pressioni sempre più incalzanti. In risposta al degrado della situazione economica del paese, Ratsiraka introdusse alcune riforme liberali. Contemporaneamente fu abolita la censura sulla stampa e nacquero nuovi partiti politici all'opposizione. Tutte queste misure non furono sufficienti a placare il movimento antigovernativo noto come Hery Velona, particolarmente forte nella provincia di Antananarivo. Il movimento diede luogo fra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta a numerose manifestazioni pacifiche di protesta e scioperi generali. Nel 1991, l'esercito governativo aprì il fuoco sui dimostranti a Iavoloha, uccidendo più di 30 persone.

Trovandosi in una posizione sempre più difficile, Ratsiraka accolse una negoziazione per la formazione di un governo transitorio. Il 31 ottobre 1991 furono create una serie di istituzioni ad interim e il presidente perse la gran parte dei propri poteri. Nello stesso periodo ebbe inizio il processo di formazione di un nuovo governo costituzionale.

Nel marzo del 1992, una nuova costituzione fu proposta da un forum nazionale organizzato dallo FFKM (il Consiglio delle Chiese Cristiane Malgasce). Lo svolgersi del processo fu accompagnato da disordini e scontri armati nel paese. Il testo della nuova costituzione fu accettato nell'agosto 1992 con un referendum, che vide favorevoli una larga maggioranza dei cittadini.

Alle nuove elezioni presidenziali, nel 1993, Albert Zafy (leader del movimento Hery Velona) sconfisse Ratsiraka. Lo stesso Zafy subì l'impeachment nel 1996 e nel 1997 Zafy e Ratsiraka si affrontarono nuovamente alle urne, questa volta con esito opposto. La costituzione del 1998, voluta dal partito di Ratsiraka (l'AREMA) rafforzò notevolmente i poteri del presidente.

Fonte: WIKIPEDIA

www.freebirdmadagascar.com

Nessun commento:

Posta un commento